giovedì 16 febbraio 2012

Il poeta è un guerrigliero


Il poeta è un guerrigliero, la barba sfatta, a cavallo di un'idea, in atri di stazione dove rimbombano gli echi di un megafono.
Il poeta è un guerrigliero con una cartuccera di parole, sotto lo stanco cielo, a carponi nel fango di una giornata qualunque. Il poeta non muore, semmai rinasce ogni volta che le mani si tendono in un gesto d'amore. Ha coraggio da vendere e astuzie da stratega.
Il poeta ha le tasche piene di ricordi, la patta aperta, una birra in mano. Il poeta sorride da solo, parla coi raggi di sole, non si da per vinto. Il poeta è un guerrigliero che ha perso tutto cadendo, come un angelo sporco. Il poeta da ragione a una fontana, ad un precipizio, vede il vuoto in alcuni sguardi e si preoccupa per la fine del mondo.
Il poeta vive pericolosamente su di un'impalcatura d'emozioni. E non ha freddo se c'è cuore di donna o vino o cerchio d'amici.  Il poeta ha ritmo sincopato nel passo, è onda forte di parola sugli scogli o bonaccia in un maestrale di pensieri.
Il poeta lo fa per una giusta causa. Una causa persa.
Il poeta perde ogni giorno.
E' come mille Don Chisciotte mascherati da uomo comune.
Il poeta ha sogni invadenti che lo seguono nella luce del giorno. Il poeta li accarezza come figli prima di andare al lavoro. Il poeta è un guerrigliero la cui marcia è un tango, la cui divisa è un vecchio maglione logoro. Il poeta non ha rispetto per le istituzioni e per chi generalizza.
Il poeta sogna almeno dodici fughe al giorno.
E' pronto per l'apocalisse ma disarmato di fronte alla banalità.
Il poeta odia i poeti finti e si fida solo del suo naso. Preferisce i grilli in un prato ai grilli per la testa. Ha dato le perle ai porci, tutte quelle che aveva. Loro non le hanno volute e sono ancora lì, nel fango.
Il poeta ha corso nudo, almeno una volta. Si è sdraiato sull'asfalto di una strada, ha preso tra le mani il filo spinato, stringendo forte fino a sanguinare, almeno una volta. Ha avuto alberi per culla, ha tracciato sentieri, almeno una volta. Ha dormito su un pianerottolo o dentro un portone, almeno una volta. Ha pianto al telefono, ha urlato un nome da un monte, almeno una volta.
Il poeta è un guerrigliero pronto a una rivoluzione non violenta.
Il poeta è un guerrigliero, comandante di una brigata di bambini, che si nascondono in un bosco. Il poeta combatte la sua guerra per far si che da grandi, quei bambini, non debbano più nascondersi e siano davvero LIBERI TUTTI.