lunedì 16 settembre 2013

Anni Settanta

Giochiamo?

Negli Anni 70, in paese, c'erano le ortiche.
Già.
Non davano fastidio, le ortiche, ai lati delle case.

Non facevamo la raccolta differenziata, negli Anni 70.
La doppia curva stretta della strada, asfaltata di fresco, fungeva da discarica. Dai paesi limitrofi venivano a buttare frigoriferi e lavatrici, di ferro spesso, sovietico, perentorio. Senza troppi problemi. La cortina di ferro nel bosco.
A noi bambini pareva strano. Ma noi eravamo le vipere verdi, ecoterroristi prima che si parlasse di ecologia. Quando solo di terrorismo già si parlava. Avanti anni luce, come tutti i bambini di sempre.
Noi eravamo quelli che liberavano i conigli dalle gabbie dei contadini e mettevano sassi sui sedili e biglietti minatori sulle macchine dei cacciatori.
Cose che, col senno di poi...
Eravamo quelli delle BMX e del Crystal Ball. Quelli dei primi skate e dei salti dal fienile. Quelli che in campagna trovavano una libertà che in città non esisteva.
Perchè le città, già un pugno d'anni prima, erano diventate invivibili involucri di cemento perfetti per abusi edilizi che facevano perfettamente girare l'economia italica pre mani-pulite. Il Boom, gli affari, le mani che si stringono. Finte contrapposizioni se lo sfondo è il denaro, il rosso e il nero, muri importanti ancora da cadere, la banca che scoppia, la mafia che uccide, il rosso e il nero, la stazione che esplode, l'aereo che cade....ma noi?
Noi che cazzo ne sapevamo, che ci dicevano che tutto andava bene. Noi eravamo bambini. Quelli dello "stai attento ai drogati quando esci da scuola", quelli delle figurine Panini, di Zaccarelli capitano.
Ma voi grandi, cazzo, voi c'eravate.
Più bambini di noi nella vostra cecità, nel vostro tira a campà, nel vostro essere intellettuali dei miei coglioni, sovversivi da salotto!
O vi incazzavate? Vi incazzavate davvero e per decenza non ce lo dicevate? Che indecenza, la decenza, il decoro.

Io ero quello che gli veniva il magone quando sentiva "il ragazzo della Via Gluck". Non so voi.
Ma mi sento di dover fare outing, come si dice adesso, perchè è un peso che mi porto dentro da troppo tempo. Che nella frase "là dove c'era l'erba ora c'è una città" mi pareva si condensasse tutto il male possibile inflitto dall'umanità alla Natura di cui dovremmo esser parte. Una sorta di peccato originale.

Là dove c'era l'erba ora c'è una città.
MINCHIA!........PANICO!!
E chi l'ha approvato 'sto piano regolatore? Il solito assessore. Quello che le mani, negli Anni 70, se le sporcava ASSAI. Uno dei tanti. L'ingranaggio di una macchina che - allora - filava a cento all'ora a finestrini aperti. Una Prinz? Rossa o verde?
Giochiamo?
Gomiti serenamente appoggiati fuori, niente aria condizionata, niente cinture, meno plastica più lamiere, bambini che bivaccan sui sedili. Animali, però - che bello! - che attraversano le strade. Buoi sulla sterrata, alzano polvere. Ci si ferma a Persi a comperare le mentine?? Giochiamo?

Perchè noi. Noi siamo bambini.
Siamo quelli del Supertele e delle Superga con il buco in punta.
Che in quei Settanta, in Italia, ci siamo nati.
E che quegli anni, a dispetto di tutto, li abbiamo amati, fosse anche solo per il sapore speciale che l'infanzia gli ha donato. Retrogusto di meraviglia.
Ma anche perchè, correggetemi se sbaglio, fose un po' meno in catene ci si sentiva tutti. Magari sporchi e malvestiti. Persino i calciatori della serie A all'apice a vederli adesso nelle foto di allora sembran degli sfigati clamorosi.
Che adesso anche nelle giovanili della Sestrese si fan le sopracciglia e sembran tutti dei modelli di Calvin Klein.
Bah! Chi c'è c'è, chi non c'è non c'è.

Giochiamo ancora?















Enrico M. - Reading Live Intro Festa Anni 70 - Fraz. Roncoli - Borghetto Borbera (AL)