giovedì 21 febbraio 2013

LA SOLITA ANTIPOLITICA


A pochi giorni dal voto una forte ondata di antipolitica sta sommergendo il paese intero.
Ci si barcamena, in queste acque luride con i colpi bassi e le sparate sensazionalistiche. Mirate, sempre più, con un occhio ai sondaggi e l'altro alla propria base, all' avversario che sembra profilarsi come il più pericoloso.
E' costume dell'antipolitica quello di puntare il dito contro i fantomatici avversari di turno anziché render chiari i contenuti della propria, eventuale, azione di governo.

Questo ci è stato insegnato alcuni anni orsono da un coro di voci che da Curva Nord a Curva Sud – leggasi Destra e Sinistra – percorreva gli stadi Madama e Montecitorio uniformemente, vibrante di una allora sottile preoccupazione.
Il coro in questione recitava più o meno così, se ben ricordo, perchè è pur anche la mia una memoria da italiano, fragile:
“ E' facile additarci come colpevoli, il nostro è un mestiere difficile, da addetti ai lavori, TROPPO FACILE GIUDICARE STANDO FUORI!”
Il tutto urlato o sussurrato non importa, ma edificato a mantra, un mantra che avrebbe dovuto giustificare stipendi da favola, prebende e vitalizi, sulle quali, elegantemente, si glissava.

Ora, la cosa che rende l'Italia un paese eccezionale nel senso letterale del termine, cioè portatore di eccezione, come spesso accade è l'incredibile paradosso che segue:
Nonostante il portavoce, nonché portatore sano di antipolitica, leggasi Beppe Grillo ed il suo Movimento, abbiano risposto tempo addietro con una coraggiosa scelta a questo allegro e forse giusto ritornello TROPPO FACILE GIUDICARE STANDO FUORI cercando un modo di entrare DENTRO e misurarsi con la politica reale, questo fatto ha creato immediato scompiglio anche linguistico.

Ci avete fatto caso, piano piano la parola anti-politica è sparita dal vocabolario del coro dopo il “Tutto lo Stadio” di rito. E' stata, ancora una volta unanimemente, sostituita dalla parola DEMAGOGIA. Eh beh, se entrano in politica, non possiamo dire che di politica si tratti, ma senz'altro di demagogia almeno, non vi pare?
Certo, demagogia si, perchè almeno i toni del loro leader carismatico, un altro comico, come quel Berlusconi di cui ricordiamo alcune gag esilaranti sulla FIGA, più che le reali dannAZIONI personali che lo hanno spinto alla discesa in campo (e ancora il Calcio, e l'eccezione dell'Italia) lasciano spazio a farci dire che se non dell'antipolitica allora del POPULISMO e della DEMAGOGIA lui è l'alfiere.
E allora nuovi cori, e si avvicina la campagna elettorale, cazzo.
E il Movimento 5 Stelle la gente non se lo dimentica, nonostante il silenzio adesso.
Grazie ai cori degli altri, disuniti adesso, sguiaiati, verrebbe da dire – ohibò – SPAVENTATI.
L'ex alfiere dell'antipolitica per un certo periodo sta a guardare.
La Sinistra o presunta tale comincia a scavarsi un po' la fossa da sola con quella dose di autolesionismo che le è cara, barcamenandosi coi centristi moderati, con le lobby interne ed esterne, con l'elettorato duro e puro barcamenandosi, barcamenandosi (ad libitum sfumando....)
Ci s'aggrappa all'autoritarismo interno ed ai meccanismi poco democratici del nascente movimento, per non parlare delle divertenti congetture sul Casaleggio burattinaio di chissà quali occulto Potere Alieno. Signori, un Movimento che sta nascendo dal basso con una tale forza e tale rapidità esige un minimo di direttività, altrimenti si sfascia sotto gli occhi. Bisogna crederci, altrimenti si va fuori. Mi sembra naturale.
Ci s'aggrappa ad una presunta apertura dell'alfiere ai giovani di Casapound, testimonianza soltanto del fatto che non ci si trincera dietro posizioni precostituite per APPARTENENZA, si ascolta, si valuta. Siamo prima di tutto esseri umani. Un' idea non è sbagliata a priori solo perchè viene da Casapound. Non è di Destra o di Sinistra. Un'idea verrà giudicata sulla base del fatto se è giusta o sbagliata per noi, per i cittadini.
E la Sinistra torna al cilicio.
la Destra, per la quale un po' di sano populismo e demagogia reali non hanno mai fatto male a nessuno, deve trovar nel nuovo nemico qualche altro tallone a cui mordere.

Ecco che ci si affanna, nei giorni ultimi, a sciorinar nominativi di possibili parlamentari del Movimento 5 stelle afferenti all'area No TAV, ed impegnati nella lotta per l'ambiente.

Si, e allora? E' proprio l'ennesimo punto, fondamentale a mio avviso, su cui, sia Curva Nord che Curva Sud gridano assieme da sempre all'unisono “S' HA DA FARE, S' HA DA FARE!” senza manco interpellarci. Quantomeno un referendum sarebbe doveroso, visto che da far s'ha coi nostri soldi, e tanti, e col plauso della 'ndrangheta.

Questa TAV è una vergogna, le opere pubbliche che hanno devastato l'Italia sono una vergogna, che non si pensi prima anche del lavoro alla Salute ed al benessere dei cittadini e dell'ambiente, alla salvaguardia del patrimonio artistico e culturale è una vergogna.
Ma è così che si spaventano ancora nel 2013 gli elettori di Destra. Libero pubblica una lista di nominativi, facce sorridenti, informali, preparati. Ma niente giacche e cravatte – ohibò – non saranno certo in grado di governare. Li schiacciano. Cosa si credono di fare. Quale credibilità pensano di avere?
No, no, meglio Berlusconi, che ha la credibilità all'estero di un Pacciani o di un Rocco Siffredi come statista.
Che inventa all'ultimo minuto la pagliacciata della busta con su scritto RIMBORSO IMU come pubblicità. Siamo alla farsa. Una specie di tentata circonvenzione di incapace di massa.

Sulle altre compagini politiche non mi pronuncio ma di questa farsa diciamo per stringere che sono la solita immancabile scenografia senza arte né parte.
Che poi ci sia qualcuno che in cuor suo riconosca Monti come un suo degno rappresentante è per me un mistero pari a quello di Fatima di cui non mi riesco a capacitare.
Sono italiano, sono limitato, scusate lo sfogo.

Ah, e vinca il migliore!


Enrico

lunedì 4 febbraio 2013

RIVOLUZIONE


Con la logica ho capito i problemi di matematica delle elementari:
La mamma va al mercato e compra dieci mele…
con la mia grafia malferma e tremolante facevo colonne storte sui quadretti del quaderno,
cifre alla deriva verso i margini della pagina.

Con la logica ho capito come funzionano le cose
ho capito come stare al mondo senza esser preso per matto,
ho accordato il mio modo di comportarmi e di parlare
in modo che s’intonasse al coro delle maggioranze.

Con la logica ho capito abbastanza di ciò che ho attorno
e della mia psiche,
sono stato vanitoso e smanioso d’essere ascoltato e apprezzato…
…e a volte lo sono ancora…

…ma dentro il mio cuore il vento è cambiato,
ora mi pare che testa e cuore siano più vicini
e mi pare d’esser più felice in questo sentire.

Ho la sensazione che funzionare bene, essere efficiente, non sia per niente importante
e che questo sentire sia tutta la vita,
mi pare proprio di non dover far niente di speciale in questa vita
se non amare e sentirmi amato.

Credo che se cercassimo di creare meno complicazioni, se facessimo meno filosofia,
se riuscissimo a scorrere come il fiume
tutto si compirebbe nell’amore
e potrebbe così nascere il fiore della vera rivoluzione.

Matteo