lunedì 19 marzo 2012

AScOLtaVo PuNk


Dieci anni fa ascoltavo punk. Era la mia protesta, la mia ribellione. Portavo queste camicie a scacchi molto larghe e dei pantaloni stretti. Avevo capelli spettinati e una birra sempre in mano. Avevo un solo scopo nella vita, un solo obiettivo:
FARE SCHIFO.
Era la mia protesta, la mia ribellione. Ad un mondo a cui ero stato scagliato da chissà chi, un mondo maleducato e fuori taglia.
Un mondo di merda che non mi piaceva allora come non mi piace adesso.
Solo che a 15/16 anni il fatto che il mondo ti facesse schifo aveva un sapore tutto particolare.
A quindici anni il fatto che il mondo ti facesse schifo faceva fico. Ed anche mostrarti al mondo come uno dei suoi tanti aborti di infinita rabbia e disperazione faceva fico. Mi sentivo fiero. Stare male non era soltanto uno stato d'animo. Stare male era una sorta di presa di posizione.
Un manifesto politico

venerdì 2 marzo 2012

AI VIVENTI

Il giorno volge al termine, sento che siamo migliori
spero non ci prosciughino i vecchi dentro
gli adepti della morte a fuoco lento
vorrebbero una scrivania alla quale legarci
una bacheca
nella quale appendere la cartolina dei nostri sogni
che non capiranno mai
lasciamoli nel cassetto piuttosto questi sogni
non facciamoli rubare
proviamo piano a mutarli noi, da dentro, questi codardi, questi spaventati della vita
non dico non sia dura la partita ma va giocata, per una volta, sulla loro pelle
cerco i miei simili, come un animale
scruto e non mi fido, allora annuso e capisco perchè...

Questi mostri hanno l'odore di vuoto degli armadi
delle stanze d'albergo dove più nessuno va
puliti e vuoti come la morte.

Lasciamoli nel cassetto
o altrimenti liberiamoli i nostri sogni
gettiamoli nel vento
caviamoli dalla terra
prendiamone a manciate dalle nostre tasche
come coriandoli a colorare il vento
versiamoli dal cuore
come promesse nel cuore dei vivi
so che non capiranno...lo so per certo
perchè quei mostri hanno l'odore di vuoto degli armadi
delle stanze d'albergo dove più nessuno va
e sono puliti e vuoti
come la morte.