martedì 10 marzo 2015

R! COME RACCONTARE

La luce era calda di lampada, eravamo a quel punto in cui la notte si fa fonda e spessa. Sul tavolo fogli scritti a macchina, vita sparsa, sangue e vino...sulla tavola fucili, aperto mare, timo, ginepro.

Sulla tavola una storia di ragazzi e di guerra negli occhi e nelle mani...di grande spavento e coraggio. Un rombo teso di bombardamento a spaccare il timpano del mondo:

1943 - 2005 tanta era la distanza, Silvestro mi parla dalla tua voce, le parole sono ferme fino a quando ti affiorano alle labbra dove sempre l'emozione ti fa tremare, dove sempre i tuoi occhi brillano di commozione e vita. Parole che avevano per me il sapore di un dono, il gusto di un regalo ricevuto senza onorare alcuna ricorrenza, la sorpresa di te che mi offri il tuo cuore come fosse un pane caldo, semplice e buono come è buona la vita quando le si vuole bene così com'è...senza volersela spiegare troppo, senza superbia.

Nelle parole che pronunci crepita un fuoco, sono lingue di fiamma che bruciano a terra e puntano ai cieli, hanno profumo di spazi immensi. Stellati.


Matte.

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